Sono tempi durissimi per tutte le operatrici e gli operatori che lavorano in ambito sanitario, che siano case di riposo o strutture per disabili: siamo passati da essere acclamati come eroi che lavoravano nel cuore del ciclone della pandemia, a operatori soggetti al ridimensionamento per la forte riduzione degli ospiti.
Mesi a lavorare inizialmente con mascherine e dispositivi insufficienti, poi con turni faticosissimi di 12 ore, saltando riposi e ferie, in numero insufficiente nei nuclei, con il timore di contagiare i famigliari, con turni comunicati di settimana in settimana, o a cercare l’impossibile equilibrio tra il lavoro e la vita familiare, magari dettata dalla chiusura delle scuole dei figli, alle prese con il disastro della Didattica a Distanza, infine con il ricatto del vaccino altrimenti non si lavora.
Ora siamo diventati sacrificabili, non più necessari, ci dicono che siamo in esubero…
Ci dicono che dobbiamo accettare turni di poche ore, veniamo messi in Fis, dove il reddito si riduce di un terzo, o ci impongono le ferie per arrivare al monte ore (illegale), intanto alle aziende è stato riconosciuto un incremento delle rette.
Per il nostro lavoro nessun premio, nessun incremento, ed ora, oltre la beffa anche il danno, ed ulteriori sacrifici.
Come reagire a tutto questo? Intanto pretendendo Rispetto!
Il rispetto dovuto a chi tanto si è sacrificato in quest’anno, pretendendo di esser trattati come esseri umani e non come numeri, venendo coinvolti nelle scelte e garantendo la continuità del reddito, perché abbiamo diritto a vivere degnamente, con stipendi adeguati e turni decenti.
Organizziamoci tra lavoratori, smettendo di delegare a sindacati che ci appaiono giorno dopo giorno sempre più conniventi con le direzioni aziendali.
Organizziamoci assieme!
Lavoratrici e lavoratori della sanità – sindacato di base
per informazioni: 333.6010470