Siamo un sindacato di iscritti e delegati/e che agisce nei posti di
lavoro per la organizzazione e la tutela di quelle lavoratrici e
lavoratori che rivendicano correttezza, salute, sicurezza sul lavoro,
una retribuzione adeguata. Tra le migliaia dei nostri iscritti, le
scelte in merito alle vaccinazioni sono le più diverse e tutte degne
di rispetto.
La nostra posizione è GARANTISTA e SOLIDALE.

Non è giusto che chi – per ragioni di salute o per incertezza – non
accede all’obbligo vaccinale sia privato di reddito e lavoro. E’
ancora meno giusto dopo tutto quello che abbiamo passato tutti/e
insieme, nell’ultimo anno, rischiando la vita per assistere pazienti,
utenti, anziani.
Spesso lo abbiamo fatto lottando contro l’imprudenza e negligenza
del sistema e delle gerarchie aziendali, contro cui abbiamo raccolto

centinaia di segnalazioni (molte inoltrate alle Procure) per i
comportamenti scorretti e le situazioni di rischio spesso dettate
soltanto dalla volontà di ridurre i costi. Tutti noi, lavoratrici e
lavoratori, abbiamo diritto alla continuità del reddito e a poter
decidere sulla nostra vita.
In diverse parti d’Italia i vaccini non arrivano nemmeno o non in
misura sufficiente. Nel rispetto della libertà individuale, la
campagna vaccinale va organizzata con maggiore efficienza. E’
inutile stabilire un obbligo se poi non ci sono nemmeno le dosi.
E’ altrettanto assurdo un decreto che, se pienamente applicato,
rischia di creare gravi carenze di personale nei servizi.

Non siamo “leoni da tastiera”, che rincorrono i social media,
spesso poco attendibili. Non crediamo e invitiamo lavoratrici e
lavoratori a non credere alle fantastiche news sui complotti
mondiali e microbini dal naso verde. La pandemia e i vaccini
potranno essere valutati solo tra qualche anno. Nel frattempo,
notizie vere o infondate, vocio di presunti luminari, si inseguono di
giorno in giorno alimentando la paura tra le persone.

IL PROBLEMA SONO GLI INTERESSI PRIVATI
La realtà è molto più semplice: dal momento che ormai la sanità
italiana è per metà privatizzata; che le multinazionali del farmaco
hanno mostrato (vedi brevetti sulle cure per l’AIDS) di tenere più
ai propri guadagni che alla salute dei popoli; che spesso la politica
dice una cosa e ne fa un’altra, sorge tra i cittadini il legittimo
dubbio che qualcuno speculi sulle malattie e sulla pelle delle
persone. Il Covid nel settore sanitario e nel Paese non si batte solo
con il vaccino, ma con profonde iniezioni di fiducia, onestà e
trasparenza che vanno garantite ai lavoratori e alla cittadinanza.
Come sindacato di lavoratrici e lavoratori, indipendenti da tutto,
chiediamo quindi che in questo momento lo Stato 1) si riappropri
del pieno controllo del sistema Sanitario e dei produttori di

farmaci; 2) si faccia garante del fatto che il bene comune prevalga
sugli interessi privati, rilanciando la Sanità che deve essere
PUBBLICA, UNIVERSALE E GRATUITA; 3) ponga fine del sistema
socio-sanitario privatizzato, fatto di appalti, accreditamenti e
sfruttamento.
Sosteniamo la campagna “No profits on pandemics” per la
liberazione dei brevetti dal controllo delle multinazionali affinché
anche le popolazioni dei Paesi poveri abbiano accesso gratuito ai
vaccini.
Rivendichiamo il diritto universale alla libera scelta delle cure,
anche per il tema della vaccinazione. Rifiutiamo la
colpevolizzazione degli ex-eroi del settore sanitario e
sociosanitario, rimaniamo dalla “nostra parte”, anche quando
molti colleghi e colleghe manifestano le loro paure, anche chi ha
scelto di vaccinarsi e chi no.

testo completo su fb

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per info Provincia di Cuneo: cub.cuneo@cubpiemonte.org

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