Ancora una volta il dibattito sulla scuola parte col piede sbagliato e dimostra quanto poco essa sia davvero centrale per coloro che ci governano oggi e che ripetono gli stessi errori di chi ci ha governato ieri.

Per il terzo anno di fila, in tempo di pandemia, le scuole e le università si apprestano a riaprire senza aver affrontato i problemi strutturali che caratterizzano il nostro sistema d’istruzione: le classi saranno sempre troppo numerose, le aule insopportabilmente affollate, i locali non a norma e gran parte del personale precario. Il nodo dei trasporti resta insoluto, così come quelli della prevenzione, sanificazione e areazione dei locali, per non parlare della raccolta di dati e informazioni certe sull’andamento dei contagi e delle vaccinazioni.

Lo scandaloso balletto sull’obbligo di vaccinazione ne é la prova poiché esso si svolge in base a rilevazioni che risalgono allo scorso aprile e che comunque mostrano, tra insegnanti e ATA, una percentuale davvero elevata di vaccinati, l’85%.

In queste condizioni, sarebbe utile riconoscere che la persistenza di una quota, peraltro molto bassa, di personale non vaccinato è in parte fisiologica perché comprende coloro che non possono farlo; in parte è l’esito di una campagna vaccinale confusa e contraddittoria che ha seminato dubbi, perplessità e insicurezza; in modo residuale comprende coloro che non intendono essere parte della sperimentazione di massa di un farmaco.

Invece il Governo copre le sue inadempienza e i suoi errori sulla scuola rovesciando le responsabilità sul personale e brandendo l’obbligo vaccinale come la soluzione di ogni problema. Una pretesa talmente infondata che persino il segretario PD, Letta, ha dovuto riconoscere che i problemi della nostra scuola non si risolvono con un’iniezione.

In realtà se i governi della repubblica, l’attuale al pari dei precedenti, non fossero stati costantemente inadempienti rispetto alle misure urgenti e necessarie per la scuola, oggi non ci troveremmo a dover discutere interpretazioni stupidamente tendenziose come quelle che attribuiscono i pessimi risultati delle prove invalsi non già alla loro intrinseca fallacia o alla china pericolosamente discendente che il nostro sistema d’istruzione percorre ormai da molti anni ma alla DAD (che non ci piace ma non è certo la fonte di ogni male) oppure idee balzane e di stampo autoritario come l’obbligo vaccinale per insegnanti e ATA, pena l’allontanamento dal lavoro e la privazione dello stipendio.

È bene ricordare che in questo anno scolastico, con percentuali molto più basse di operatori vaccinati, i minori di 12 anni hanno sempre fatto lezione in presenza mentre per gli studenti di età superiore, ignorando la gravità della 2^ ondata CoViD, il numero di morti e il fatto che i giovani non erano vaccinati, ci toccava assistere ad una indecorosa campagna per la riapertura delle scuole ad ogni costo.

Perciò, oggi, con il personale vaccinato all’85%, dovrebbe davvero essere sufficiente l’adozione di rigorose misure sanitarie, laddove rigorose vuol dire quello che non si è fatto: distanziamento, mascherine, controllo degli ingressi e delle uscite, nessun assembramento, trasporti sicuri per chi deve prenderli.

Per queste ragioni spostare l’attenzione su chi oggi non vuole o non può vaccinarsi è capzioso e inaccettabile.

Come forza sindacale daremo tutela a chi dovesse essere discriminato perché non vaccinato.

Come forza sociale invitiamo tutti a riflettere sulla gravità della situazione e suggeriamo di ponderare bene le proprie scelte, indirizzandole verso la maggiore tutela di sé e della collettività.

Cerchiamo di restare persone anche se, con forza, ci spingono ad essere servi.

CUB SCUOLA UNIVERSITÀ RICERCA

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One Reply to “OBBLIGO VACCINALE NELLA SCUOLA: UN ENNESIMO MODO DI NON AFFRONTARE I PROBLEMI REALI”

  1. Spero che a fronte di un attacco cosi grave e dittatoriale tutti i sindacati facciano fronte unitario nel tutelare il personale scolastico. Io personalmente sono stato messo quarantena a novembre per 10 giorni senza tamponi e senza tracciamento. Da febbraio in poi con 5 altri casi di alunni positivi l’Asl cn1 si è accontentata di una mia autodichiarazione pur di non spendere soldi per i supplenti …e con il contratto scaduto da 3 anni trovano 100 milioni al mese (358 mln per 4 mesi) per soppiantarmi, dopo 20 anni di servizio con soli 5 giorni di malattia e tutta la dad svolta con la mia connessione personale, con giovani cavie non abilitate, demansionansomi in biblioteca o deportandomi altrove. Orrore assoluto che i presidi che tanto hanno sbraitano sull’ obbligo vaccinale pretendano di avere le liste degli untori non vaccinati per vessarli e umiliarli pubblicamente. Questa è la scuola con i banchi a rotelle i bonus ai venduti e la cancellazione del pensiero divergente che ormai al regime non fa comodo. Aiutateci!

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