Cosa c’entrano tra loro due fatti apparentemente differenti come il decreto che ha sbloccato i licenziamenti e quello che ha introdotto il Green Pass in Italia? Poco ad una prima lettura, molto se si considerano alcuni punti che provo a sottoporvi

1) L’evidente fine ultimo della vaccinazione di massa utilizzando un farmaco ancora sperimentale è quello di rassicurare masse impaurite dall’esplodere della pandemia dell’esistenza di una soluzione rapida e sicura che ci riporti indietro di due anni e ripristini le condizioni di vita e di consumo precedenti. Insomma, quello che viene chiamato ritorno alla vita dalla propaganda di stato.
Lo sblocco dei licenziamenti ha evidentemente uno scopo simile: dichiarare finita l’emergenza e riportare la condizione della classe lavoratrice al ricatto abituale dell’occupazione.
In altre parole dichiarare terminata l’emergenza e procedere allo smantellamento delle garanzie occupazionali fornite obtorto collo dalla pandemia a lavoratrici e lavoratori

2) Reintrodurre l’ideologia che vuole il mercato sovrano di ogni aspetto della nostra vita.
Dal punto di vista delle classi dominanti la parentesi dirigista della fase hard della pandemia è stata devastante. E’ vero che hanno guadagnato in molti settori sulle nuove abitudini della popolazione; è altrettanto vero che lorsignori trovano intollerabile una condizione in cui vengono limitati nella loro libertà da quelli che considerano interventi
esterni alla loro ad esclusiva determinazione delle condizioni di vita della popolazione. E’ lo stesso motivo per cui, sia pure con calma, stanno procedendo allo smantellamento del reddito di cittadinanza, goccia in un deserto, ma efficace ad alzare gli stipendi nei settori più sfigati del mercato del lavoro.
Le imprese vogliono determinare le condizioni di sfruttamento e pretendono che ogni
intervento volto a limitare l’assoluta arbitrarietà sia cancellato.
Questo, ovviamente , non vale per il sostegno massiccio statale alle imprese

3) La pandemia potrebbe rischiare di introdurre nuovi capitoli di spesa in settori come sanità ed istruzione tradizionalmente negletti, se non per quanto riguarda il sostegno pubblico all’accumulazione privata dei soggetti concorrenti agli appalti pubblici. E’ vero che i governi pandemici sono stati molto attenti ad evitare di innalzare le spese in questi settori, assolutamente necessari alla vita associata ma non all’accumulazione capitalistica, ma non si sa mai: se perdura la situazione emergenziale i governi potrebbero essere costretti a spendere qualcosa per la popolazione e non per le imprese.
Draghi è stato messo a capo del governo per garantire la distribuzione dei fondi europei alle imprese e non alla popolazione; anche lui però in condizioni di continuo aggravamento della situazione e, magari, in una sua cronicizzazione, potrebbe essere costretto a mutare gli indirizzi di spesa
Meglio, molto meglio per le imprese garantire la fine dell’emergenza tramite il ricorso a un ritrovato sperimentale da trasformare tramite imposizione statale e ricorrendo al pensiero magico-religioso che permea ancora la psiche umana anche nell’occidente sviluppato, in una pozione magica che ci “liberi dal male”

4) La pandemia ha evidenziato la crisi sociale, economica ed ambientale dei nostri paesi.
Da qui la domanda di cambiamento che in modo vago, generico e contraddittorio si è fatta viva nelle nostre piazze e nei nostri discorsi.
Per quanto contraddittoria e scarsamente organizzata la domanda di cambiamento ha spaventato le classi dominanti il cui scopo è riprendere tutto come prima.

Business as usual

La crisi da questo punto di vista deve essere risolta distruggendo il moto indifferenzialista che rischia di mettere in discussione le basi ideologiche del mondo liberale, reclamando una soluzione differente da quelle prospettate finora. …

ORGANIZZARSI ADESSO
PER OPPORSI ALL’OFFENSIVA
DI GOVERNO E PADRONATO

FLAICA Uniti – CUB

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