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Mentre aumenta il costo della vita noi restiamo con il nostro stipendio da fame![]()
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Mentre aumenta il costo della vita noi restiamo con il nostro stipendio da fame – Cub Cuneo
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By adminAgosto 2, 2022 campagna reddito cooperative sociali CUB - Confederazione Unitaria di Base Cuneo sanità welfare L’Italia è il paese europeo, insieme alla Grecia, che ha subito il maggiore p...Questo contenuto non è al momento disponibile
In questi casi, generalmente significa che il proprietario ha condiviso il contenuto solo con un gruppo ristretto di persone, ha modificato chi può vederlo oppure lo ha eliminato.Questo contenuto non è al momento disponibile
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FONDO PENSIONI ESPERO? NO, GRAZIE.
Il 31 maggio scorso, i sindacati concertativi -come se la scuola non avesse altre e ben più urgenti questioni da affrontare- hanno sottoscritto un ennesimo accordo peggiorativo per il personale e vantaggioso per loro che cogestiscono il fondo pensioni di categoria Espero. Il nuovo accordo prevede che per gli assunti dal 1° gennaio 2019 scatterà l’iscrizione automatica alla previdenza complementare con il meccanismo truffaldino del “silenzio-assenso”, quando siano decorsi nove mesi dall’assunzione. Dato il valore retroattivo dell’accordo è previsto un periodo transitorio per chi è stato assunto tra il 1° gennaio 2019 e l’entrata in vigore dell’accordo. In tal caso i nove mesi decorrono dalla data di comunicazione dell’informativa (che dovrà essere fornita dalla PA all’interessato entro nove mesi dall’entrata in vigore dell’accordo). Nei 30 gg. successivi alla comunicazione dell’iscrizione forzata è possibile esercitare il diritto di recesso.
Noi abbiamo sempre sostenuto che i lavoratori fanno bene a tenersi stretto il TFR piuttosto che investirlo nei fondi pensione Perchè:
1. nessuno spiega ai lavoratori che essi, aderendo al fondo pensione, rinunciano al TFR, cioè ad un accantonamento individuale annuo che corrisponde circa al valore di una mensilità netta. Questo accantonamento è garantito e protetto dall’inflazione poiché matura annualmente un tasso di interesse che si aggira intorno al 3% (per aprile ‘22 l'inps ha annunciato il 2,97%). Il TFR accumulato per ogni anno di servizio e costantemente rivalutato sarà restituito alla chiusura del rapporto di lavoro (fine carriera, licenziamento o dimissioni).
2. chi vende i fondi pensione non è in grado di garantire alcun rendimento certo e neppure la restituzione delle somme versate perchè i soldi dei lavoratori sono investiti in azioni, obbligazioni o titoli di stato. E’ utile ricordare che alcuni fondi pensione sono pure falliti e i lavoratori hanno perso tutto.
3. I lavoratori sono esclusi da ogni controllo reale circa la qualità e il valore etico degli investimenti effettuati dai fondi pensione,
4. Anche attraverso i fondi pensione si alimentano la finanziarizzazione dell’economia e le manovre speculative sui cambi e sui titoli di debito pubblico e privato che hanno portato alle crisi subprime del 2007 e a quella del debito “sovrano” europeo del 2010.
5. la scelta di destinare il proprio TFR ai fondi pensione è irreversibile, ossia non si può cambiare idea o tornare indietro;
6. i sindacati che sponsorizzano i fondi pensione dovrebbero chiedersi e spiegarci come mai, pur avendo attaccato duramente le pensioni pubbliche e usato ogni trucco per spingere i lavoratori a seguire questa strada, dopo anni dalla sua introduzione l’adesione alla previdenza complementare è rimasta tanto bassa da spingerli a introdurre la truffa del silenzio-assenso.
Invitiamo i lavoratori a diffidare di quei sindacati che si trasformano in broker e giocano sulle nostre paure per rifilarci polizze assicurative e fondi pensione.
Un sindacato vero difende i diritti e gli stipendi dei lavoratori, la previdenza per tutti e la sanità pubblica gratuita e universale.
STAI DALLA TUA PARTE!
ORGANIZZATI CON LA CUB SCUOLA UNIVERSITÀ RICERCA
Torino, giugno 2022